Come Analizzare Chopin – La Mazurka

Introduzione

In questo articolo cercherò d’introdurti nel modo più pratico possibile a una delle forme più interpretate del repertorio pianistico: la Mazurka. Oggi non si può parlare di Mazurka senza parlare di F. Chopin: scopriamo insieme perché.


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Le Origini

Chopin cominciò a scrivere usando la forma della Mazurka quando aveva appena quindici anni, frequentava allora il Liceo di Varsavia, capitale della Polonia, e luogo nel quale nel 1825 non c’erano le discoteche di oggi ma diversi saloni da ballo dove ci s’intratteneva in società con varie forme di danza tra le quali la Mazurka. Il nome di questa danza, che il polacco è Mazurek o semplicemente Mazur, probabilmente deriva dalla tribù dei Mazur che anticamente abitavano la Mazovia. Mazurek è anche il nome di un villaggio nei pressi di Varsavia dal quale sembra provenisse il nucleo originario di questa danza. Già dal Settecento questa forma si era contrapposta alla Polacca, che il popolo considerava la danza degli aristocratici. Certamente in questo momento della vita di Chopin non era ancora chiaro che Mazurke e Polacche sarebbero diventate le sue composizioni più caratteristiche e più celebri!

Breve Storia Della Mazurka

Se la Polacca, come forma compositiva, esisteva già da tempo nella letteratura musicale (non solo pianistica) ed era inclusa nei lavori d’illustri compositori già nel Settecento, per esempio tra le composizioni dei figli di J. S. Bach, la Mazurka non era stata particolarmente considerata dai compositori essendo confinata all’ambito della musica popolare. La Mazurka veniva infatti impiegata più per consumo che per altro: non avresti visto ai tempi di Chopin persone assorte e interessatissime nell’ascolto di una Mazurka, ma più che altro le avresti viste ballare e vivere la vita in società con questa musica solo in sottofondo.

Franz Liszt E Frédéric Chopin

Il sommo pianista Franz Liszt (che devi assolutamente conoscere se suoni pianoforte perché è l’inventore del recital pianistico, ossia la forma d’esibizione che tutti i pianisti usano ancora oggi) scrisse un’opera, per la verità redatta in parte dalla sua compagna, intitolata Vita di Chopin. In quest’opera Liszt spiegò che per ballare la Mazurka dev’essere la dama a scegliere il proprio cavaliere, e aggiunse che quest’ultimo si mostra fiero di colei di cui ha saputo ottenere la preferenza: dopo la scelta del cavaliere, le coppie si prendono per mano e formano un grande cerchio; a questo punto, ti chiedo d’immaginare quanto ti sto per dire perché in questo tratto del libro troviamo una descrizione vivissima di questo momento del ballo, che fa più o meno così:

Le donne intrecciano una ghirlanda ove ogni dama è un fiore, unico della sua specie, e del quale simile a un cupo fogliame il vestito uniforme degli uomini fa spiccare i colori svariati.

Vita di Chopin, F. Liszt

Il Rondò

A questo punto della danza inizia un rondò, un tipo di ballo tenuto da un cerchio di coppie che procede in senso orario con gli uomini all’esterno. Il cavaliere con la mano destra tiene la mano sinistra della dama in una posizione alta, a W, e subito dopo il rondò generale inizia una grande sfilata in cui l’attenzione si concentra su una sola coppia. A un certo punto del libro viene descritto questo momento di rivelazione dei protagonisti del ballo, i due “più belli della serata” per così dire. Immagina quanto leggiamo nel libro:

La donna avanza per prima e oscilla come un uccello che si accinge al volo, sfiora il pavimento come una pattinatrice scivolando su un piede solo, poi si slancia improvvisamente: le sue palpebre si spalancano e come una dea greca, con la fronte retta e il seno gonfio con elastici salti fende l’aria come la barca taglia le onde, e sembra giocare nello spazio. Poi riprende civettuola a scivolare, osserva gli spettatori, getta un sorriso, una parola coi favoriti, tende le belle braccia al cavaliere che la raggiunge per riprendere i suoi nervosi passi di danza e percorrere la sala da un capo all’altro con prodigiosa rapidità. Scivola, corre, vola: le guance arrossate, lo sguardo lucido, il busto inclinato, i passi sempre più lenti fino al momento in cui esausta e affannata cade mollemente tra le braccia del cavaliere che l’afferra vigorosamente e la solleva un attimo in aria prima di concludere il vortice inebriante. Ogni donna polacca possiede innata la scienza di questa danza, che è una casta danza d’amore.

Vita di Chopin, F. Liszt

Dopo questa meravigliosa descrizione, è tempo di far parlare la Musica. Ti accenno una Mazurka al pianoforte, la trovi qui sotto. Si tratta della Mazurka Op. 17 Numero 4 in La Minore: prova a chiudere gli occhi per lasciare che tutti i tratti della danza di cui abbiamo parlato sinora vengano evocati nella tua mente dalla musica, e cerca di capire in quale momento del brano avvengano. Ti consiglio di alzare molto il volume prima dell’ascolto, perché si tratta di un brano dalle sfumature finissime.

Puoi acquistare lo spartito della Mazurka che ti ho appena suonato nell’edizione che ti consiglio di seguito: se lo farai dal banner in basso, una piccola parte del tuo acquisto andrà a sostegno di questo blog.


Le Mazurke Di Chopin

Ora, mettendo da parte questo meraviglioso testo di Franz Liszt e tornando a Chopin, non sappiamo ancora bene quante Mazurke egli compose. Molte sono state edite a seguito della morte del compositore: a esempio Gastone Belotti, un biografo chopiniano, ne pubblicò una nel 1977. Nelle sue Mazurke, che Chopin amava suonare proprio in quei saloni di cui poco fa abbiamo potuto respirare con l’immaginazione l’atmosfera, oggi non si respira soltanto l’aria popolare della Mazurka delle origini, ma anche e soprattutto quella dei salotti che abbiamo descritto fino a questo momento, della buona società di Varsavia. Con questa opera di re-stilizzazione di una forma compositiva, Chopin accolse nella musica colta europea un elemento assolutamente nuovo rispetto alla tradizione delle forme compositive più diffuse.

La Struttura Compositiva

Chi studia pianoforte trae enorme vantaggio dalla conoscenza strutturale di questa forma, perché quando va poi a studiarla allo strumento parte con uno schema generale di studio molto preciso e definito. La sua struttura è molto semplice, è di ritmo ternario e nella maggior parte dei casi ha una struttura tripartita di questo tipo:

A
B
A’

Talvolta a questa struttura di base si aggiunge una piccola Coda. L’accento si pone sul secondo e sul terzo tempo, fatto che unitamente al suo andamento più lento la differenzia molto dal Valzer, in cui ad essere marcato è generalmente solo il primo tempo. Valzer e Mazurka sono quindi due forme compositive generalmente ternarie ma con una differenza sostanziale nell’organizzazione degli accenti. Lo svilupparsi dei temi segue nella maggior parte dei casi la retorica musicale di cui abbiamo già parlato nell’articolo sulla Forma Sonata e su quello riguardo la Fuga: l’unica particolarità della Mazurka è quella di presentare nella maggior parte dei casi temi formati da cellule di due misure che terminano sul tempo debole della seconda delle due battute. Consuetudine di Chopin, in particolare, è quella di presentare il tema esposto nella sezione A al suo enarmonico nella sezione B: questa procedura si può esemplificare nella tabella a seguire.

SezioneAB
Tonalità del TemaDo Diesis MinoreRe Bemolle Maggiore

Dal punto di vista compositivo non deve spaventare l’uso dell’intervallo di quarta aumentata, un tritono che Chopin trae fedelmente dalla tradizione popolare, o l’impiego delle scale modali nella frequente ripetizione degli incisi melodici o ritmici.


Conclusioni

Sulla Mazurka è tutto, t’invito come sempre a continuare a seguirci per non perderti gli ulteriori approfondimenti sull’argomento, che troverai negli articoli successivi. Noi ci vediamo nell’articolo quotidiano di domani!


Matteo Malafronte