J. S. Bach e G. F. Haendel Nel Tardo Barocco

Introduzione

In questo articolo vorrei introdurti nel modo più pratico e sintetico possibile alle due figure che hanno illuminato il tardo Barocco: parlo ovviamente di J. S. Bach e G. F. Haendel. Cercherò di evitare di darti tutta quella serie di informazioni ovvie che puoi trovare ovunque sul web, e di fornirti un sunto volutamente schematico sugli aspetti salienti che caratterizzano queste due affascinanti figure.

Le Differenze Stilistiche

Da un punto di vista musicale, i due autori presentano differenze sostanziali. Per quanto tendiamo a immaginare Haendel come un compositore corale, egli in senso stretto non fece mai uso di questa forma compositiva. Leggiamo infatti su J. S. Bach, Il Musicista Poeta di Albert Schweitzer:

La differenza fondamentale tra Bach e Haendel consiste in questo che, mentre l’opera di Bach ha per base il corale, Haendel non ne fa mai uso. Mentre per quest’ultimo la libertà d’ispirazione è tutto, per l’autore delle Cantate e delle Passioni essa sgorga direttamente dal corale e in esso si fonde.

J. S. Bach: Il Musicista Poeta – Albert Schweitzer (1952)

Da questo non devi ovviamente concludere che Haendel non abbia mai composto musica che possa essere definita in senso ampio corale, basti ricordare il suo uso frequente e sempre magistrale del doppio coro. Quello che Schweitzer vuole suggerirci è che in Bach le opere più intime e profonde sono quelle in cui il suo intimo pensiero filosofico prende forma in melodie corali con accompagnamento di organo, mentre tra le massime opere di Haendel troviamo più spesso impiegate altre forme, come a esempio quella dell’oratorio.

G. F. Haendel

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Leggendo la data di nascita di G. F. Haendel (23 Febbraio 1685) verrebbe da pensare che costui fosse uomo del Seicento. In realtà egli volle da subito confrontarsi con le novità del Settecento, e fu per tutta la vita uomo attento alla contemporaneità. Oggi sappiamo che anche Bach fu promotore di novità essenziali per il panorama musicale europeo, ma nella biografia di Haendel leggiamo un atteggiamento che dà l’idea di una maggiore apertura: nonostante egli passò, come molti dei suoi contemporanei, tutta la giovinezza a copiare composizioni in privato, si proiettò presto, a ventun anni, al di fuori dei confini tedeschi per approdare in Italia. Qui frequentò la corte dei Medici, si esibì a Roma, soggiornò a Napoli e infine, dopo un breve ritorno a Firenze, anche a Venezia. Questo significò naturalmente per Haendel poter avere uno scambio diretto coi massimi musicisti a lui contemporanei, assorbendo per esempio lo stile cantabile italiano che sarà determinante nella produzione delle cantate, degli oratori, delle opere, forme che come abbiamo già detto saranno impiegate per i suoi massimi capolavori.

J. S. Bach

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Non si può dire lo stesso di J. S. Bach, che trascorse sostanzialmente tutta la vita entro i confini della Germania. Nonostante questa particolarità biografica, Bach seppe integrare all’interno delle sue opere molte delle innovazioni a lui contemporanee. Fu sempre molto attento, pur avendo condotto una tranquilla vita da borghese, a rielaborare con originalità i nuclei tematici della tradizione europea. Non fu quindi un compositore fissato nelle sue idee musicali, come talvolta lo si rappresenta: al contrario si proiettò così tanto in direzione del suo tempo che ne cavalcò l’onda arrivando sino ai giorni nostri. Fatto che non si può dire di molti dei suoi contemporanei, che pur avendo adottato uno stile perfettamente in linea con la moda del tempo, sono stati sostanzialmente dimenticati. Quest’idea di un Bach lontano dal suo tempo la dobbiamo all’emarginazione che subì dai suoi contemporanei. Se si scava a livello storiografico, si trovano pochissimi dati sulla sua vita, pochi resoconti sulla sua persona, sul suo carattere, e moltissime critiche. Dobbiamo a una fonte firmata Scheibe, suo allievo, l’idea ingiustamente diffusa che fosse un compositore fuori del tempo.

Le Opere

Le grandi maggiori opere dei due compositori protagonisti del Tardo Barocco si possono riassumere in modo volutamente sommario nella tabella di seguito:

G. F. HaendelOpere Teatrali (circa 40), Oratori
J. S. BachCantate, Passioni, Concerti, Suites, Composizioni Per Tastiere

Ti lascio qui di seguito alcune delle maggiori opere dei due compositori tedeschi, che puoi ascoltare premendo il tasto play. Di seguito troverai dei banner con le partiture di alcuni di questi lavori, che potrai suonare al pianoforte. Se acquisterai le partiture dai banner qui in basso, una piccola parte della quota andrà a sostegno di questo blog senza alcun costo aggiuntivo.



Conclusioni

La produzione sterminata di questi due autori, che conta approssimativamente decine di migliaia di pagine di musica, non può essere esplorata nello spazio ridotto di questo articolo. Quello che possiamo fare è esplorare i maggiori stilemi nei quali questi due compositori si sono cimentati: continua a seguirci, perché avremo modo di parlarne nei prossimi articoli. Noi ci vediamo in quello di domani!

Matteo Malafronte