La Trilogia Italiana Di Mozart E Da Ponte: Nozze Di Figaro, Don Giovanni E Così Fan Tutte

Introduzione

In questo articolo vorrei introdurti nel modo più pratico e sintetico possibile alla trilogia italiana di Wolfgang Amadeus Mozart, figura della Storia Della Musica che non ha bisogno di presentazioni: parleremo delle opere Le Nozze Di Figaro, Don Giovanni e Così Fan Tutte tracciandone una piccola introduzione storica. Data la celebrità del compositore, vorrei risparmiarti i particolari biografici che potresti reperire ovunque e andare dritto ai punti salienti dell’argomento di oggi. Nei futuri articoli della categoria Analisi Musicale avremo modo di occuparci in modo analitico delle strepitose pagine di Musica che qui esploreremo da un punto di vista storico: non dimenticare pertanto d’iscriverti al nostro blog tramite il form mail per non perdere le prossime novità. Buona lettura!

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Il Contesto Biografico

Nel libro Quando la natura fa centro: i bambini con talenti eccezionali David Henry Feldman ci fa capire quanto sia unico il caso di Mozart (1756-1791), e lo fa attraverso la lucida descrizione di un bambino che porta a termine compiti che persino gli adulti trovano complessi. Comporre una sinfonia, o imparare a suonare uno strumento a tastiera può richiedere molto tempo: non per Mozart, che sin da bambino aveva avuto la possibilità e il talento di cimentarsi alla tastiera, al violino, nella composizione di opere e sinfonie. Il suo percorso di formazione musicale, a dir la verità piuttosto intenso, è stato attraversato dal precoce raggiungimento d’importanti traguardi musicali. A cinque anni Mozart componeva e si esibiva nelle corti europee; a trentadue aveva già composto oltre quaranta sinfonie. Molti lo considerarono un genio insuperabile nella Musica, e sappiamo che questa elevazione corrispondesse ad altrettanta trasandatezza nelle faccende di tutti i giorni. L’incontro con Da Ponte, veneto e di origini ebraiche, avvenne sicuramente dopo gli avvenimenti del 1781: infatti, fu in quest’anno che il futuro librettista della più celebre trilogia operistica mozartiana giunse a Vienna presso la corte di Giuseppe II. Difficile immaginare il carattere di una figura così inusuale: se consideriamo il contenuto dei libretti scritti dal poeta veneto, ci viene molto difficile figurarci che fosse un presbitero.

Le Nozze Di Figaro

Lorenzo Da Ponte credeva nella sottomissione della poesia al testo musicale: trovò pertanto nel compositore austriaco, che fu tra le prime figure della Storia della Musica a esigere una prevalenza assoluta della Musica sul testo letterario, un valido collaboratore. La prima opera di cui parliamo, Le Nozze Di Figaro, è sottotitolata La Folle Giornata, a indicare che gli avvenimenti dell’intreccio dovessero concludersi nell’arco di una giornata. Da questa prima considerazione capiamo quanto incalzante dovesse essere la scrittura dei due: Da Ponte per la rapidità del ritmo narrativo, Mozart per la sintesi musicale. In sintesi, la trama è caratterizzata da un continuo avvicendarsi di intrighi amorosi, alcuni dei quali sono rappresentati da relazioni proibite o clandestine. I temi sono molto spesso d’impatto: pensiamo all’aria Voi che sapete, dove Cherubino, personaggio che nell’opera rappresenta un giovane innamorato al culmine del desiderio sessuale che rivolge ed estende i propri istinti, attraverso il canto a Susanna e alla Contessa, a tutte le donne. Il testo di quest’opera, per la verità, sarà tratto da una commedia dello scrittore e polemista Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais: Da Ponte si occupò della traduzione in lingua italiana, che stilò da una copia dell’originale probabilmente procuratagli dallo stesso Mozart che ne scrisse contemporaneamente la Musica in gran segreto. Infatti, l’opera teatrale originale era stata vietata dallo stesso Imperatore Giuseppe II poiché si sosteneva alimentasse, in alcune scene, l’odio tra classi sociali. Il compositore austriaco si occupò di rimuovere dall’opera le scene di contenuto esplicitamente politico e la propose a Giuseppe II che acconsentì alla rappresentazione dell’opera al Burgtheater di Vienna nel 1786 (teatro di cui abbiamo già avuto modo di parlare in un articolo precedente, che trovi qui). Nello stesso teatro era stata rappresentata venti anni prima, con Antonio Salieri al cembalo, una delle composizioni più importanti del panorama dell’opera in musica, l’Alceste di Gluck. Le Nozze Di Figaro s’inserisce quindi in questo clima di riforma dell’opera teatrale già avviato dal compositore tedesco, e probabilmente parte dell’accoglienza di quest’opera fu dovuta proprio alle novità che presentava. Di seguito ti lascio un suggerimento d’acquisto, che reputo molto importante: la partitura cartacea della riduzione pianistica dell’opera, con cui potrai suonare e studiare l’intera composizione direttamente al tuo strumento. Subito dopo, la potrai ascoltare nella versione originale da YouTube tramite il link qui in basso. Non dimenticare che se finalizzerai l’acquisto dello spartito cartaceo dal banner che ti lascio immediatamente di seguito, una piccola percentuale andrà a sostegno di questo blog.



Don Giovanni

Nel Settecento le morti sul palcoscenico erano molto rare. Al giorno d’oggi passa spesso un’immagine stereotipata dell’opera, come di un genere in cui le morti sono sempre presenti. Questo stereotipo ci deriva anche dall’eredità del Don Giovanni, nel quale viene messa in scena l’uccisione del Commendatore: questo fenomeno rappresenta uno dei primi esempi di messa in scena d’un assassinio in campo musicale, fatto che dovrebbe particolarmente colpirci se consideriamo che si tratta di una delle opere più celebri dell’intera Storia della Musica. Il suo impatto e la sua diffusione devono certamente avere influito sull’idea comune che si ha di un’opera musicale all’insegna della morte e della malattia. Nel Don Giovanni la tragicità dell’assassinio, elemento che come abbiamo detto era di per sé molto difficile da gestire in quanto il pubblico non vi era assolutamente avvezzo, viene bilanciato ad arte da continue allusioni all’opera buffa. In altre parole, con l’opera mozartiana viene operata in musica una difficile sintesi tra opera tragica e opera comica: a oggi gli storici concordano nel dire che questa ardita sintesi, seppur così nuova nei suoi temi essenziali, sia riuscita alla perfezione; alcuni musicologi considerano il Don Giovanni la perfetta e più compiuta sintesi tra opera tragica e opera comica nell’intera Storia della Musica. La trama si può riassumere in estrema sintesi così: il protagonista, da cui prende nome l’opera, è un nobile sciupafemmine; le conquista in qualsiasi modo, persino ingannandole o con altri mezzi disonesti; egli finirà per ricevere una condanna dall’aldilà per il suo comportamento. La figura del protagonista, così controversa, era in realtà nata in letteratura già nel 1630 ad opera di Tirso De Molina (pseudonimo di Gabriel Tellez). Nel suo El burlador de Sevilla la trama era molto più complessa, in Mozart-Da Ponte vediamo una sintesi molto ridotta dei contenuti originali. Don Giovanni è la rappresentazione del caos, delle forze distruttive, dell’oltraggio: molti storici sono di comune accordo nell’affermare che si tratti di un personaggio che rappresenti non solo degli eccessi del libertinaggio, ma anche molte altre immagini archetipiche che possono legarsi al suo comportamento eccessivo. Così eccessivo da configurarsi come un disordine divino. Infatti, se ci pensiamo, Don Giovanni non sarà castigato da comuni mortali, come già notava Massimo Mila nella sua opera Lettura Del Don Giovanni Di Mozart, ma dalle forze dell’aldilà che devono scomodarsi per ripristinare l’ordine della giustizia. A esempio nel Falstaff, citato da Mila, la punizione per il protagonista è a opera di personaggi terreni: invece il protagonista dell’omonima opera mozartiana, impunito dai viventi, riceve la propria castigo dall’aldilà. Di seguito ti lascio un suggerimento d’acquisto, che reputo molto importante: la partitura cartacea della riduzione pianistica dell’opera, con cui potrai suonare e studiare l’intera composizione direttamente al tuo strumento. Subito dopo, la potrai ascoltare nella versione originale da YouTube tramite il link qui in basso. Non dimenticare che se finalizzerai l’acquisto dello spartito cartaceo dal banner che ti lascio immediatamente di seguito, una piccola percentuale andrà a sostegno di questo blog.




Così Fan Tutte

Così fan tutte, o La scola degli amanti è un dramma giocoso in due atti. Con dramma giocoso ci si riferisce a tutte quelle opere, come quella in oggetto o Don Giovanni, in cui il carattere comico, prevalente nell’opera, è contaminato da elementi patetici volti a creare una differenziazione su un piano psicologico tra i caratteri dei vari personaggi. Così Fan Tutte venne eseguita al pianoforte dallo stesso Mozart, che invitò in casa propria, tra gli altri, il celeberrimo compositore Franz Joseph Haydn. Naturalmente, Da Ponte figura tra gli invitati: insieme a lui Michael Puchberg, compagno di loggia massonica del compositore austriaco. La prima rappresentazione teatrale dell’opera avvenne, come già successo per Nozze Di Figaro, al Burgtheater di Vienna nel gennaio del 1790 con un tiepido successo tra il pubblico ma ottima critica. Lo spettacolo venne presto rinviato a causa della morte di Giuseppe II, avvenuta nel febbraio dello stesso anno, che determinò la chiusura di tutti i teatri viennesi. La trama, in estrema sintesi, è la seguente: due ufficiali fanno una scommessa sulla fedeltà delle proprie fidanzate, si travestono in modo da essere irriconoscibili e cercano di conquistarle scambievolmente, riuscendoci seppur con qualche resistenza: a questo punto i due si rivelano, nel pentimento delle fanciulle. L’opera gioca su rapporti simmetrici: le due coppie Fiordiligi-Guglielmo e Dorabella-Ferrando sono perfettamente speculari; a queste proporzioni corrispondono anche Don Alfonso e Despina: i maggiori registi teatrali studiano le proprie inquadrature sulla base delle specularità della composizione. Di seguito ti lascio un suggerimento d’acquisto, che reputo molto importante: la partitura cartacea della riduzione pianistica dell’opera, con cui potrai suonare e studiare l’intera composizione direttamente al tuo strumento. Subito dopo, la potrai ascoltare nella versione originale da YouTube tramite il link qui in basso. Non dimenticare che se finalizzerai l’acquisto dello spartito cartaceo dal banner che ti lascio immediatamente di seguito, una piccola percentuale andrà a sostegno di questo blog.



Conclusioni

Per questo articolo è tutto: come già anticipato nell’introduzione, avremo occasione di scendere nel dettaglio delle opere mozartiane nella sezione Analisi Musicale. Non dimenticare d’iscriverti al blog tramite l’apposito form a comparsa per non perdere le notifiche sulle prossime pubblicazioni: noi ci vediamo nell’articolo di domani.

Matteo Malafronte