Franz Schubert: Il Mistico Del Pianoforte

Introduzione

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Franz Schubert ritratto da Wilhelm Rieder.

In questo articolo vorrei parlarti nel modo più pratico e sintetico possibile della figura di Franz Schubert (1797-1828), considerato da molti grandi musicisti, tra i quali Vladimir Horowitz, il più grande genio compositivo della Storia della Musica; parleremo dei suoi improvvisi, che sconfinano il margine dell’esistenza e ci portano non a “una” quiete ma alla inorganicità, all’abbandono che tanto ricercava il mistico, – se può essere descritto o peggio ancora rappresentato dall’eco di una traccia che manca, dall’incredulità posteriore verso un’esperienza che non si è mai vissuta – alla la sensazione che ogni cosa in questo mondo sia da ricondurre all’istinto, all’istante, al numero primo. Che sia in fondo inconcepibile qualsiasi sovrastruttura. Chissà se il filosofo Giorgio Colli sarebbe stato in sintonia con questo: «Se la persona di Franz Schubert è stata infranta, ciò non dimostra nulla contro di lui. In cambio, egli ci ha lasciato un’immagine diversa dell’Uomo: ed è con questa che dobbiamo misurarci noi». Una buona lettura!

Biografia In Sintesi

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Casa natale di Franz Schubert a Nußdorfer Straße, 1860.

Franz Schubert è indissolubilmente legato alla città di Vienna: qui nacque e operò realizzando quasi tutte le sue opere. Egli fu in parte un classicista, e da articoli precedenti sappiamo già che Vienna fu patria di questa corrente. Ma Schubert legò il proprio stile a soluzioni nuove, già vicine alla corrente romantica, per questo motivo lo ascriviamo a quella sequela di figure (di cui abbiamo parlato in articoli precedenti) che si collocano a metà tra due grandi fasi della Storia Della Musica: in questo caso, tra Classicismo e Romanticismo. Alcuni manuali di Musicologia collocano il compositore viennese tra gli iniziatori della scuola di Vienna, altri manuali lo escludono dalla Prima Scuola di Vienna e lo considerano già un romantico. Egli iniziò la sua formazione presso il padre e decise molto presto di dedicarsi alla composizione: non ottenendo mai un incarico ufficiale o prestigioso nella capitale asburgica, Schubert dovette trovare dei modi per riuscire ugualmente a guadagnarsi da vivere tramite le sue composizioni. Ebbe molti amici, che si riunivano per ascoltare le sue composizioni e celebrare il suo genio. Queste riunioni, che presero il nome di Schubertiadi, ebbero luogo a partire dagli inizi degli anni ’20 dell’Ottocento. Schubert e i suoi amici si ritrovavano in osterie o alloggi temporanei. Soltanto in seguito le Schubertiadi iniziarono a prendere piede nei salotti privati.

I Motivi Dell’Insuccesso Economico

I motivi dell’ insuccesso economico a cui Schubert andò incontro in vita possono essere molteplici: diversi manuali di Storia Della Musica tendono a concordare sul fatto che uno di questi fu la complessità del suo stile musicale, che prevedeva una grande agilità nel trasporto e nella modulazione in generale. In un articolo precedente abbiamo già visto che i musicisti dell’epoca di Schubert, in particolare a Vienna, non erano soltanto professionisti: al contrario, la musica poteva essere eseguita da amatori che non avevano una vera e propria formazione musicale come la intendiamo oggi. i brani venivano eseguiti a prima vista, spesso senza studiarli. Di questa prassi assai diffusa all’epoca abbiamo già parlato in un articolo che puoi trovare qui. Nell’ultimo periodo della sua vita, parliamo all’incirca degli ultimi tre anni, Schubert guadagnò una maggiore celebrità che tuttavia non era assolutamente paragonabile a quella di molti suoi contemporanei. Schumann, di cui abbiamo scritto un articolo che puoi trovare qui, è stato uno di quei compositori che hanno contribuito a promuovere l’opera del compositore viennese, avendo egli scoperto la sinfonia grande e avendone recensito la prima esecuzione. altro compositore suo contemporaneo, che contribuì altri lancio della figura del musicista viennese, fu Franz Liszt che trascrisse per pianoforte e orchestra la Fantasia Wanderer.

Franz Schubert: Cosa Scrisse?

Quando pensiamo alla figura di Franz Schubert, molto spesso ci passa l’immagine di un pianista seduto al proprio strumento, dedito alla scrittura per gli ottantotto tasti e all’esibizione nei salotti. In realtà Schubert scrisse musica appartenente a vari stilemi compositivi, a esempio ci è giunta molta musica orchestrale (molta davvero, se paragonata alla media delle composizioni del suo tempo e alla precoce età di morte del compositore viennese). Ecco, per avere un’idea, una lista delle sinfonie e delle altre composizioni orchestrali di Franz Schubert:

  • Sinfonia n. D 2B in re maggiore (1811)
  • Sinfonia n. 1 in re maggiore D 82 (1813)
  • Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore D 125 (1814-1815)
  • Sinfonia n. 3 in re maggiore D 200 (1815)
  • Sinfonia n. 4 in do minore La tragica D 417 (1816)
  • Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D 485 (1816)
  • Sinfonia n. 6 in do maggiore La piccola D 589 (1817-1818)
  • Sinfonia n. D 615 in re maggiore (1818)
  • Sinfonia n. 7 in mi maggiore D 729 (1821)
  • Sinfonia n. D 708A in re maggiore (1821)
  • Sinfonia n. 8 in si minore Incompiuta D 759 (1822)
  • Sinfonia n. 9 in do maggiore La grande D 944 (1825-1828)
  • Sinfonia n.10 in re maggiore D 936a (1828)
  • Ouverture in re maggiore per la commedia Der Teufel als Hydraulicus di Johann Ernst Friedrich Albrecht per orchestra D 4 (1812?)
  • Ouverture in re maggiore per orchestra D 12 (1811)
  • Ouverture in re maggiore per orchestra D 26 (1812)
  • Ouverture in si bemolle maggiore per orchestra D 470 (1816)
  • Ouverture in re maggiore per orchestra D 556 (1817)
  • Ouverture nello stile italiano in re maggiore per orchestra D 590 (1817)
  • Ouverture nello stile italiano in do maggiore per orchestra D 591 (1817)
  • Ouverture in mi minore per orchestra D 648 (1819)
  • Konzertstück in re maggiore per violino e orchestra D 345 (1816)
  • Rondò in la maggiore per violino e orchestra d’archi D 438 (1816)
  • Polacca in si bemolle maggiore per violino e orchestra D 580 (1817)

Oltre alle composizioni pianistiche e orchestrali, di Schubert ci sono giunti pezzi di musica sacra, vocale, operistica, da camera. In tutto ciò non abbiamo menzionato la produzione liederistica, che sarebbe complesso presentare in un elenco unitario: Schubert infatti scrisse oltre seicento lieder, dalla prima gioventù fino alla maturità e a poco prima della morte. In conclusione, egli fu un compositore assai prolifico, del tutto emancipato dall’orizzonte esclusivamente pianistico a cui l’eredità romantica e la rappresentazione nelle arti visive ci hanno abituato.

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Gli Improvvisi

A Schubert è associata popolarmente la forma compositiva dell’improvviso, essendone stato tra i massimi promotori. Eppure questa forma non è nata con lui: in ambito religioso, all’improvviso era associato un canto spontaneo dell’anima, specialmente nella ritualistica di stampo mistico (non a caso abbiamo definito Schubert un mistico del pianoforte). Seppur il volume esiguo delle sue opere in forma d’improvviso non suggerisca una particolare attenzione del compositore verso questo genere musicale, dobbiamo tuttavia osservare che oggi troviamo gli improvvisi di Schubert tra i brani più ascoltati della Storia Della Musica Classica. L’attenzione per questa forma compositiva si manifesta nell’autore viennese fino a un anno prima della sua morte, con l’opus 142 che rappresenta una bizzarra collezione di movimenti che sembrano, a uno sguardo attento, tutti appartenere a una stessa sonata. Già Schumann se ne era accorto, bocciando il terzo movimento e avanzando l’ipotesi della sonata unitaria per gli altri tre. Oggi gli studiosi sono concordi nel sospettare che la pubblicazione di questi brani nella forma d’improvvisi, avvenuta in partiture singole per ciascun brano, fosse dovuta probabilmente a ragioni economiche. Tuttavia osservando la raccolta è facile notare una certa compiutezza dei brani, fatto che mantiene la porta del dubbio aperta tra scelta stilistica e scelta editoriale. Di seguito puoi ascoltare la raccolta completa degli improvvisi opus 142: più avanti, troverai un banner dove potrai acquistare quella che a nostro avviso è la partitura più fedele all’originale schubertiano. Se la ordinerai dal banner in basso, una piccola percentuale del tuo acquisto andrà a sostegno di questo blog.




Nello spartito qui in alto troverai anche la raccolta d’improvvisi opus 90, la più celebre, di cui ti proponiamo un ascolto di seguito:



Conclusioni

Per questo articolo su Franz Schubert è tutto, non dimenticare d’iscriverti al nostro form mail tramite il banner a comparsa per non perderti le novità sull’argomento. Avremmo infatti modo di esplorare le partiture del compositore viennese in dettaglio, nella sezione Analisi Musicale. Per il momento, ci vediamo nell’articolo di domani!

Matteo Malafronte