Come Leggere Spartiti Pianoforte Facili

Introduzione

La difficoltà più grande che solitamente ci si trova a dover affrontare quando si vuole leggere spartiti pianoforte facili è quella della lettura. Come sarebbe bello saper leggere uno spartito come stai leggendo le parole di questo articolo… ! Certo questo ti consentirebbe di suonare tanta, tantissima musica. Tutto quello che ti servirebbe sarebbe una tastiera e un testo musicale, la prima reperibile su Amazon (ti lascio il mio consiglio di seguito), il secondo molto spesso con una semplice ricerca su Google.


Il percorso per imparare a leggere la musica, anche la più semplice, è graduale: ti serve il metodo giusto. In questo Blog trovi moltissimo materiale per iniziare, puoi cominciare da un qualsiasi articolo, compreso il presente, e cliccare sui termini evidenziati per ampliare di volta in volta le tue conoscenze:

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Come Iniziare

Un consiglio generale che posso darti, se hai già letto gli articoli di questo blog e stai iniziando a leggere spartiti pianoforte facili è quello di iniziare a toccare, senza ancora suonare, i tasti del pianoforte in corrispondenza di ciò che leggi sui primissimi spartiti pianoforte facili, come a esempio il Beyer.


Da questo potrai muoverti su testi più difficili, come il Cramer o i testi più avanzati di Czerny. Ti suono qualcosa di seguito dai volumi che potrai affrontare, con una piccola preparazione tecnica supplementare su scale e arpeggi, immediatamente dopo il Beyer. Forse ora ti sembreranno difficili, ma se studierai in modo approfondito il testo che ti ho indicato sopra sono sicuro che, come è successo a me, cambierai presto idea.

Durante i tuoi primi studi, il nome di nota e la sua posizione sul pentagramma dovranno sempre ricondurti alla posizione di un unico preciso tasto sul pianoforte. In questa fase dovrai esercitarti molto a toccare i tasti senza guardare la tastiera, con gli occhi sulla partitura.

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Certo, il primo riferimento per avere idea di dove stai toccando puoi prenderlo guardando la tastiera, ma proseguendo a leggere lo spartito dovresti cercare di orientarti con i tasti neri e solo in un secondo momento potrai verificare con gli occhi, una volta toccato il tasto che pensi essere quello giusto, se ti trovi sul punto della tastiera che lo spartito ti ha indicato.

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Spartiti Pianoforte Facili E Tastiera Del Computer

Non avere paura, col tempo avverrà esattamente ciò che avviene per la tastiera di un computer, sulla quale ormai molti sono abituati a scrivere in velocità. Quando scrivi al computer non ti concentri su questo o quel tasto dicendone ogni volta il nome per premerlo, ma piuttosto sull’immagine mentale della parola che devi scrivere, nel suo insieme. Se hai confidenza con la tastiera di un computer, sei che per scrivere in velocità “musica” non premi i tasti con le dita dicendo, guardando o pensando sempre singolarmente a ogni tasto, a ogni lettera di questa parola, ma al contrario risali direttamente alla posizione delle lettere sulla tastiera: in modo simile, col tempo e se seguirai il consiglio che ti ho dato, accadrà al pianoforte.

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Come dicevamo il procedimento non è meccanico. È necessaria molta sensibilità e concentrazione per lavorare su questa prima fase! In seguito potrai iniziare a riunire più nomi di note in gruppi di significato, cosa che in questo momento degli studi non è ancora possibile e di cui ci si occuperà in articoli successivi. In questo momento sei come qualcuno che sta imparando a scrivere le lettere dell’alfabeto, e che certamente non può ancora comprendere come queste, legandosi tra loro, determinino il fascino di un romanzo. Stando così le cose, si possono iniziare ad attuare, con umiltà e senza fretta, dei piccoli accorgimenti per approfondire e sveltire il processo di apprendimento: piuttosto che al nome della nota potrò iniziare a pensare al tasto cui avrò associato una determinata altezza nel pentagramma, alla sua posizione all’interno del pianoforte. Sul pianoforte infatti manca qualsiasi indicazione relativa alla funzione di un tasto.

Tastiera Pianoforte e Tastiera Computer: Differenze?

A differenza di una tastiera da computer che presenta lettere scritte sui propri tasti, la tastiera di un pianoforte non presenta nomi di note scritti sui propri tasti, perciò inizialmente bisognerà aggirare questa mancanza associando mentalmente un preciso do a un unico preciso tasto bianco. I nomi delle note infatti si ripetono ad altezze diverse sul pentagramma, ma corrispondono tutti a una frequenza del suono diversa, associata a un preciso tasto del pianoforte. Quando si parlerà di suono ci si riferirà in ogni articolo di questo Blog sempre a un fenomeno acustico associato a uno solo degli ottantotto tasti del pianoforte: all’unico tasto che, se abbassato, sia in grado di produrre il preciso suono attraverso la meccanica dello strumento stesso. È evidente quindi che enorme differenza ci sia tra un nome di nota e un suono: il primo si trova associato a più ottave dei tasti bianchi, per esempio il do s’incontra in più punti della tastiera; il secondo corrisponde a un solo, unico, insostituibile tasto, che come si vedrà non è necessariamente un tasto bianco. Per iniziare a esercitarsi in questa prima fase, come regola estremamente generale ti consiglio di iniziare a leggere tutte le note che devono essere suonate simultaneamente dal basso verso l’alto. Solitamente per iniziare si scelgono esercizi ritmicamente semplici, come quelli del Beyer, comprensibili alla luce di quanto detto finora: questa fase di studio è importante solo per prendere confidenza con la tastiera e con le posizioni dei nomi delle note presi singolarmente, senza suonare.

Conclusioni

Ho una sola raccomandazione da farti: non soffermarti troppo su questo punto del tuo percorso pianistico. Una volta presa un’ottima confidenza con i nomi delle note e le loro posizioni sul pentagramma e sulla tastiera dovresti proseguire approfondendo i tuoi studi, poiché leggere i nomi delle note presi singolarmente può rivelarsi pericolosamente controproducente se preso come un’abitudine. Potrebbe impedire per sempre lo sviluppo di una lettura scorrevole. Nei prossimi articoli vedremo in che rapporto stanno la lettura dei nomi delle note presi singolarmente e la fase di studio che abbiamo indicato in questo articolo, e ti farò notare che in alcuni casi sarà doveroso aggirarla. Se vuoi continuare ad approfondire il discorso sulla lettura di spartiti pianoforte facili, ti consiglio di leggere il nostro manuale, dedicato proprio a questo argomento: te lo lascio di seguito. Clicca sull’immagine, ci vediamo lì!

Matteo Malafronte