La Mélodie – Nuit D’Été di Hector Berlioz

Introduzione

In questo articolo parliamo nel modo più pratico e sintetico possibile della forma compositiva della Mélodie, esplorandola tramite un esempio pratico tratto dalle opere del celeberrimo Hector Berlioz: la raccolta Nuit D’Été. Iniziamo subito.

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Hector Berlioz, Fotografia di Pierre Petit (1863).

Mélodie VS Romance

In Italia, il gusto per una raffinata produzione di musica vocale da camera arriva dopo l’unità d’Italia e coinvolge un pubblico essenzialmente abituato all’opera o a romanze d’occasione o da salotto. Arie sicuramente di qualità ma che non avevano certamente con l’intenzione del lied Ottocentesco o della Mélodie francese. Quest’ultima ha una struttura musicale più complessa e articolata rispetto alla romance, e una maggiore complessità esecutiva. I testi erano dotati di dignità letteraria. La Mélodie è un genere affine al lied ottocentesco, di cui subisce l’influenza a partire. Nella seconda metà dell’Ottocento, momento in cui si afferma la Mélodie, il palato diventa sempre più raffinato e così come nel lied c’è una grande relazione tra musica e testi di alto livello, la Mélodie eredita questa caratteristica. La Romance è, al contrario della Mélodie, una forma chiusa di stile musicale semplice. I testi sono lirici e sentimentali, la struttura prevalentemente strofica.

Le Nuit D’Été

Le mélodies di Berlioz raccolte sotto il titolo Les Nuits d’été sono tra i massimi esempi di scrittura di mélodie. Composte ciascuna da un unico tema, ci sono arrivate sia in una versione originale per voce e pianoforte che in una orchestrata.

Le Due Versioni

Berlioz concepisce le due versioni dell’opera in momenti diversi e ne ordina internamente i brani secondo uno schema speculare basato sul contenuto e sul carattere di coppie di mélodie. Ad esempio, Villanelle e L’île inconue si posizionano per prima e per ultima per i loro caratteri allegri. Poi, al secondo e penultimo posto, due composizioni il cui soggetto sono spettri, fantasmi e cimiteri (Le spectre de la rose e Au Cimitère). Al centro, in terza e quarta posizione, Sur les lagunes e Absence, entrambe sul tema dell’assenza e della perdita in amore. A differenza della prima versione, la seconda versione orchestrata trasforma la Mélodie in una Mélodie, per così dire, “sinfonica”, dove il testo acquista una certa teatralità: non bisogna tuttavia dimenticare che la forma della mélodie sia concepita originariamente per canto e pianoforte, e che quindi si possa definire mélodie vera e propria soltanto un canto con accompagnamento di pianoforte.

Il Tema Dell’Opera

Il tema centrale dell’opera, da un punto di vista sia letterario che musicale, è l’amore che nasce, finisce e si rinnova. Pertanto il titolo, che letteralmente potremmo tradurre dal francese come “Notti d’Estate”, non ha a un attento esame alcuna attinenza né con il contenuto delle singole mélodie, né con la globalità dei brani che compongono la raccolta. Pensiamo a esempio alla prima mélodie, il cui testo parla della primavera, e che non è seguita da alcun testo che parli della stagione estiva. Tuttavia questo titolo è invenzione di Berlioz stesso, e non possiamo pensare che sia stato concepito a casaccio: a oggi tra le varie ipotesi c’è quella che Berlioz abbia scelto questo nome influenzato dall’opera di Shakespeare, in una sorta di tributo al più grande drammaturgo della storia dell’Occidente, che il compositore francese amava particolarmente. Questa ipotesi è accreditata dal testo di Holoman, D. Kern nell’edizione del 1989 intitolato Berlioz (Harvard University Press).

Conclusioni

Per l’articolo di oggi ci fermiamo qui: continua a seguirci, in una prossima pagina continueremo questo interessantissimo discorso, analizzando in dettaglio partiture di Berlioz nella sezione Analisi Musicale. Puoi iscriverti al form e-mail per non perdere i prossimi aggiornamenti e ricevere una notifica a ogni nuova pubblicazione: noi ci vediamo nell’articolo di domani!

Matteo Malafronte