Alessandro Stradella – Perché L’Assassinio?

Introduzione

In questo articolo vorrei parlarti nella maniera più pratica e sintetica possibile dell’assassinio di Alessandro Stradella, celebre compositore romano del Seicento. Cercherò nel corso di questa pagina di evitare quelle nozioni che potresti trovare ovunque online e offline, e andrò dritto al punto delle vicende salienti. Iniziamo col dire che Alessandro Stradella non frequentò alcuna scuola, di lui abbiamo notizia che nacque nel 1643: da quel momento, una continua irrequietezza lo costrinse a viaggiare molto e a non fermarsi mai in una città per più di qualche tempo. Giunto a Genova nel 1678, godette della protezione di famiglie importanti per via di alcuni oratori, cantate sacre e profane, e pagine di musica strumentale. Era considerato un musicista geniale, ma dalle frequentazioni non proprio esemplari.

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Alessandro Stradella

Il Teatro Del Falcone A Genova

Il teatro pubblico genovese si chiamava Teatro del Falcone: abbiamo già visto, in un altro articolo che ti lascio qui, come i teatri pubblici stessero fiorendo proprio in questo periodo e fossero una realtà assolutamente nuova. Era un vero privilegio poter lavorare per uno dei primissimi enti teatrali pubblici: Stradella vi mise in scena varie opere, ma non mancò di svolgere, nello stesso periodo, alcune attività secondarie. Era uso che i musicisti non svolgessero soltanto l’attività musicale, ma accompagnassero tale attività a lavori che consentissero loro un sostentamento economico: seguendo l’uso, Alessandro Stradella lavorò in un atelier per parrucchieri dove acconciava parrucche, giocava d’azzardo e stava in compagnia di persone certamente poco raccomandabili.

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Parrucca maschile in uso nel tardo Settecento

L’Assassinio

Nell’atelier in cui lavorava iniziò a tessere intrecci amorosi assai pericolosi, come già era successo nelle città che aveva frequentato in precedenza: uno di questi intrecci pare gli costò la vita: quello con la sua supposta amante Maria Caterina Lomellino, che era moglie nientemeno che del gestore del teatro genovese e alla quale Stradella impartiva lezioni di composizione. Inutile dire che, perfettamente in linea con un uso che a noi appare brutale, contro Stradella fu organizzato un agguato dai fratelli della Lomellino che, nel terrore che lo scandalo del rapporto con la giovane Maria Caterina divenisse pubblico, lo accoltellarono e uccisero nella notte del 25 Febbraio 1682 in Piazza Banchi.

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Piazza Banchi

Le Opere

Dall’ascolto che ti lascio di seguito puoi facilmente capire come la musica del compositore romano fosse perfettamente in linea col gusto barocco: di lui parliamo ancora oggi non soltanto a causa della triste vicenda del suo assassinio, ma anche per via della sua produzione che fiorì in un periodo felice per l’opera in musica, quello entro in quale i primissimi teatri pubblici stavano iniziando a funzionare e c’era una grande richiesta di composizioni e quindi di compositori da parte degli impresari.

In particolare Stradella si distinse per la produzione delle cantate, nelle quali notiamo grande padronanza dell’aspetto lirico della composizione, sempre elegante ed espressivo. Di seguito, la cantata Ombre, voi che celate. Tra le più celebri sue composizioni, tra queste righe troviamo il dolore di un innamorato che ha perso il suo amore. Articolata in episodi, ben scanditi dalla struttura poetica, vediamo un alternarsi di parti recitative e liriche articolate secondo la teoria degli affetti. Quelle che per noi in prospettiva storica possono apparire delle banalità, nel Seicento erano innovazioni originali nell’utilizzo retorico degli affetti. Ascoltiamo a tal proposito l’ultima frase io mi moro, che ha un insolito slancio che vede il suo culmine sulla parola moro, che però subito, prima di terminare, torna su sé stessa e precipita verso il grave a seguito del salto di quarta.

Un approfondimento

Puoi approfondire il rapporto tra artista e committenza nell’ambito del Seicento Barocco, ti consiglio il testo di Francis Haskell che trovi di seguito. Se lo acquisterai attraverso il banner in basso, una piccola parte della cifra andrà a sostegno di questo blog.



Conclusioni

Per questo articolo su Alessandro Stradella è tutto, avremo modo di parlare in modo più approfondito di questo compositore e delle sue opere analizzandole in dettaglio negli articoli successivi di questo blog. Non dimenticare di rimanere in contatto, seguendo ogni giorno il nostro articolo quotidiano. Dai un’occhiata alla categoria sull’Analisi Musicale, noi ci vediamo nell’articolo di domani!



Matteo Malafronte